The Rolling Stones

Biografia

I Rolling Stones sono stati e sono tuttora un’autentica pietra miliare nell’evoluzione della musica pop del novecento o più semplicemente la più grande e duratura Rock N’ Roll Band della storia.
Il gruppo si forma nei pressi di Londra nell’Aprile del 1962 dall’incontro di Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones ai quali ben presto si aggiunsero Charlie Watts, Bill Wyman e Ian Stewart. Da più di venti anni la band è composta dai già citati Mick Jagger,Keith Richards, Charlie Watts e dall’ex Faces Ronnie Wood membro fisso dal 1976 dopo l’uscita dal gruppo di Mick Taylor.

I cinque ragazzi che un giorno sarebbero diventati le mitiche pietre rotolanti erano molto diversi tra loro per provenienza ed estrazione sociale. Lewis Brian Hopkin Jones, nato il 28 febbraio 1942 a Cheltenham nel Glouchestershire, è di origini gallesi e figlio di due insegnanti; Michael Philip Jagger, nato il 26 luglio 1943 a Dartford nel Kent, con il padre insegnante e la madre parrucchiera; Keith Richards nato a Dartford il 18 dicembre 1943, anche lui di origini gallesi, viene da una famiglia operaia; William George Perks, nato il 24 ottobre 1936 a Londra, con padre muratore e mamma che fa la donna di servizio; Charles Robert Watts nato a Londra il 2 giugno 1941, il cui padre dopo il congedo dalla RAF è assunto come macchinista alla British Railways. In aggiunta a questo che è il nucleo storico del gruppo c’era poi Ian Stewart, nato il 18 luglio 1938 a Sutton.

Tutti quanti da bambini sono stati toccati dalla guerra anche se erano troppo piccoli per capire cosa stava accadendo e, quando il conflitto finisce, sono sui banchi di scuola e tutti tranne Brian Jones vivono a Londra. La musica diventa sempre più importante nelle loro vite, provano diversi strumenti e iniziano a cullare l’idea di formare un gruppo. Bill Wyman a 18 anni, mentre gli altri ancora vanno a scuola, è chiamato nell’esercito. Anche Ian Stewart viene chiamato nell’esercito ma dopo una settimana lo congedano.

Nel 1956 Mick fa amicizia con un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola, Dick Taylor, e con altri due compagni iniziano a suonare insieme senza mai però esibirsi in pubblico. Nell’estate del 1960 Jagger suona con gli amici nel salone parrocchiale della chiesa di Dartford e canta una canzone di Buddy Holly.

Lavora part-time vendendo gelati fuori dalla biblioteca comunale e un giorno un ragazzo con le orecchie a sventola, Keith Richards, ne compra uno: è il loro primo incontro. Keith si ricordava le canzoni dopo aver ascoltato un disco o la radio, non gli piaceva andare a scuola e già allora non lasciava mai le sigarette. Nel 1960 a scuola conosce Dick Taylor, amico e compagno di banda di Mick. Ricorda Keith: “Dick Taylor fu il primo ragazzo con cui suonai”.

Nel 1957 Brian Jones ascolta per la prima volta una canzone di Charlie Parker e ne rimane così entusiasta che obbliga i suoi genitori a comprargli un sassofono che rimane la sua ossessione finché non gli regalano una chitarra acustica. Nel 1959 nasce il suo primo figlio illegittimo, da Valeria, una ragazzina quattordicenne di Cheltenham e nello stesso periodo abbandona gli studi. Nel 1958 Bill Wyman è congedato dall’Airforce e trova lavoro come magazziniere e impiegato in un’officina a Londra.

L’Inghilterra degli anni Cinquanta non è solo rock’n’roll in quanto si sta affermando lo skiffle un tipo di jazz, suonato con chitarre e strumenti a percussione improvvisati, impregnato di blues che influenzerà anche i futuri Stones. Quando a Bill arriva la cartolina militare, nel 1955, è in classifica Bill Haley con “Rock Around the Clock” e “Finger of Suspicion” di Dickie Valentine è al numero uno. Questo è anche il periodo dell’inizio della favola di Elvis Presley, dei successi di Chuck Berry e di Little Richard. Nel 1960 Charlie Watts lascia la scuola, diventa grafico pubblicitario e scrive un libro su Charlie Parker che verrà poi pubblicato nel 1965. Nel 1962 inizia a suonare con il trio del pianista e attore Dudley Moore, mentre Mick Jagger un giorno, con sottobraccio molti dischi di rock&blues, incontra Keith Richard e prendono il treno insieme. Parlano di musica e scoprono di avere un amico in comune, Dick Taylor, così decidono di rivedersi per suonare insieme.

Loro tre con altri amici decidono di chiamarsi “Blue Boys” e nel loro repertorio c’era praticamente solo Chuck Berry. Il 25 maggio 1995 un nastro dei Blue Boys è stato messo all’asta da Christie’s e venduto per 52.250 sterline.

Nel marzo del 1962 Brian Jones (che ora ha tre figli illegittimi) va all’Ealing Club ad ascoltare i Blues Incorporated del suo amico Alexis Corner, gruppo in cui suona Charlie Watts. La settimana successiva suona con la band, facendosi chiamare Elmo Lewis, ed è la prima volta che Charlie e Brian si parlano. Ad ascoltarli una sera c’erano anche Keith e Mick che terminato lo spettacolo parla per la prima volta a Brian dicendo che vuole formare un gruppo. Anche Brian ormai ha l’idea fissa di formare un gruppo e mette un annuncio su “Jazz News”: il primo a rispondere è Ian Stewart.

Suonano provando altri musicisti ma il nucleo rimangono sempre loro due; a giugno del 1962 a una delle prove va Mick Jagger e passa pochissimo che Mick, Keith e Dick si mettono a provare con Brian e Stewart (detto Stu). Intanto al Marquee di Londra suona Alexis Corner con il suo gruppo e il 12 luglio, dovendo partecipare ad una registrazione televisiva alla BBC, chiede a Brian e al suo gruppo di sostituirlo. Il giorno prima del concerto Brian decide di suonare con il nome di “Rollin’ Stones” e la formazione è composta da: Mick Jagger (voce), Keith Richards ed Elmo Lewis (Brian) (chitarre), Dick Taylor (basso), Ian Stewart (piano) e Mick Ivory (batteria).

L’esordio ufficiale avviene in uno dei templi del rock, il Marquee di Londra, il 12 luglio 1962. Fin dall’inizio costituiscono l’alternativa “sporca e cattiva” ai Beatles con una musica che attinge alle radici del rock’n’roll e del blues.

Il successo fin dalla prime canzoni è grandissimo. Nei primi anni di attività i Rolling Stones si cimentano solo in rivisitazioni di brani del repertorio americano di rock & roll, blues e rhythm’n’blues come nei casi di Buddy Holly (“Not Fade Away”), Chuck Berry (“Carol”) ma anche di Lennon/McCartney (“I Wanna Be Your Man”).

Tra il 1964 ed il 1965 Jagger e Richards cominciano a incidere canzoni loro: “The Last Time” (un cui campionamento è stato riutilizzato più di 30 anni dopo dai The Verve per la loro Bittersweet Symphony), “Get Off of My Cloud” e, soprattutto, “(I Can’t Get No) Satisfaction”. E proprio con “Satisfaction” (1965) che i Rolling Stones si impongono definitivamente.

Nel 1966 arriva il primo disco composto solamente da canzoni loro. È Aftermath, e segna un deciso affinarsi dei gusti musicali.

Brian Jones si rivela, oltre che un gran chitarrista di scuola blues, un vero e proprio strumentista poliedrico: suona anche dulcimer e sitar. Seguono canzoni meno legate al blues: “Lady Jane” (quasi medievaleggiante), “Mother’s Little Helper” (psichedelica), “Under My Thumb” (divenuta poi un classico del r’n’b). Dopo Aftermath segue un biennio di noie giudiziarie e mezzi passi falsi. Between the Buttons e, soprattutto, Their Satanic Majesties Request (entrambi del 1967) vorrebbero essere repliche alla dilagante moda beat e a Sgt. Pepper’s; in particolare, dei due dischi, si ricordano “Ruby Tuesday”, “Yesterday’s Papers” (da Between the Buttons) “She’s a Rainbow” (da Their Satanic…): la psichedelia beat non è nelle corde degli Stones.

E così, il 24 maggio 1968 esce un singolo che rimette le cose al loro posto: “Jumping Jack Flash” / “Child of the Moon”. Nuovamente un r’n’b sulfureo dominato da un riff immortale la cui paternità, inizialmente attribuita a Keith Richards, in realtà pare essere del bassista Bill Wyman. Segue poi un filotto di dischi che assicurano a Jagger e compagni il titolo di Greatest rock’n’roll band in the world.

Beggars Banquet (con la celebre canzone Sympathy for the Devil), Let It Bleed, Get Yer Ya-Ya’s Out! Sticky Fingers e Exile on Main Street: ciascuno di questi viene citato in qualsiasi classifica di migliori dischi rock di sempre. Ma la fama ed il successo mondiale vogliono un loro prezzo. Ed è pesantissimo.

Nel 1969 Brian Jones viene estromesso e pochi mesi dopo annegherà nella sua piscina durante un party, in circostanze mai del tutto chiarite, e viene sostituito da Mick Taylor, il quale poi abbandonerà il gruppo nel 1974. Nel successivo tour americano del 1975 al suo posto subentra Ron Wood, già al fianco di Rod Stewart nel Jeff Beck Group e nei Faces.

Durante gli anni Ottanta il gruppo attraversa un periodo di profonda crisi, sia creativa sia personale e nel 1986, all’indomani dell’uscita di Dirty Work (non supportato da alcun tour), si parla apertamente di separazione a causa di notevoli dissapori tra Jagger e Richards.

Seguono quindi progetti individuali dei due capibanda: Jagger con She’s the Boss, Primitive Cool e Wandering Spirit e Richards si segnala con i suoi Expensive Winos e con gli album Talk Is Cheap e Main Offender. Sia Richards che Jagger fanno anche concerti solisti. Jagger arruola Jeff Beck come chitarra solista nella sua tournée.

Nel 1990, visto che i Glimmer Twins non hanno riscosso un particolare successo con i loro progetti solisti, si torna all’ovile e con Steel Wheels si riaprono i battenti della premiata ditta Stones. Segue immancabile tournée mondiale e album live. Ecco fino al 1997 si procede così: album ogni tre anni tour e poi, inesorabile, disco dal vivo. Dal 1997 con Bridges to Babylon nulla più, se non qualche traccia inedita nell’ennesima antologia (40 Licks) che celebra il quarantennale della Band.

Per strada si è perso Bill Wyman che dai primi anni ‘90, annoiato dalla pantomima, ha mollato il colpo e ora si diverte con una nuova band “The Rhythm Kings” deputata solamente ad una musica energetica e di puro divertissement; è stato sostituito da Darryl Jones, però come collaboratore non come membro ufficiale della band.

Nell’agosto del 2005 ripartono per una nuova tournèe, mondiale ovviamente e il 2 settembre 2005 ha visto la luce A Bigger Bang un disco di canzoni nuove che dopo circa 8 anni dà un seguito a Bridges to Babylon. Pare che ci sia anche una canzone velatamente dedicata a Condoleezza Rice (“Sweet Neocon”). Al loro concerto a Rio de Janeiro hanno partecipato oltre 1.500.000 persone.

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