Sei cantautori italiani che... "la chitarra e il potere"

Gualtiero Bertelli: Gran parte delle sue canzoni sono in dialetto; un dialetto colto - e non per sintassi ma piuttosto per ricchezza e duttilità di vocabolario - che risulta paradossalmente comprensibile anche a chi con il veneziano non ha dimestichezza eppure anche nelle composizioni più 'raffinate', mai si perde la forte tensione, popolare e di classe, che la voce rauca di Bertelli esprime. Vai al Sito

Gianfranco Manfredi: Si può dire che Manfredi non copi nessuno dei più vecchi ed esperti autori politici (cosa rarissima), ed è difficile collocarlo nei filoni tradizionali del canto militante contemporaneo. Manfredi appartiene a quell'area politica che, nata in radicale e diretta contrapposizione alla sinistra nel suo complesso, era inevitabile rompesse radicalmente anche con retroterra ideologico stesso. Vai al Sito

Giovanna Marini: La Marini è cantante politica. E, anche in questo caso, la sua musica non è un accompagnamento di slogan, non fornisce una visione piatta e generica, o trionfalista e retorica, delle lotte, della società. E' invece, all'interno di una battaglia politico-culturale decisamente orientata, piena di contraddizioni, di slanci, di analisi più che chi di sintesi, di mediazione più che che di registrazione, di riflessione più che di semplice testimonianza. Vai al Sito

Pino Masi: Non più sostenuto dal lavoro collettivo (Canzoniere Pisano) e soprattutto sopraffatto da una mutata sensibilità (non solo musicale ma più precisamente politico-culturale) del movimento, Pino Masi ha tentato, una strada più corrispondente alla sua personalità, alla sua creatività, al suo modo stesso di cantare. Le ultime composizioni risentono solo superficialmente del clima generale, quello della riflessione sul privato. Vai al Sito

Paolo Pietrangeli: La canzone di Pietrangeli è anche un momento importante della crescita complessiva della canzone politica in Italia. Quel superamento, cioè, del ripiegarsi in intimismo che è proprio della canzonetta (o canzone d'autore) dopo le - relative - sconfitte del post-'68. Crescita complessiva proprio nel legare strettamente musica e testo, e musica-testo (cioè la canzone scritta) alla situazione, al pubblico reale. Vai al Sito

Daniele Sepe: ...Per incrementare il Pil siamo costretti a comprare, consumare e sperperare energia. Quindi se non si parte da una vera e radicale rivoluzione anche il discorso ambientale non si può neanche prendere in considerazione. La felicita non è legata agli oggetti di consumo, bisogna cambiare lo stile di vita e sovvertire la politica del profitto legato al consumo. Vai al Sito

da: La chitarra e il potere (Dessì e Pintor)

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