John Mellencamp - Scarecrow (1985)

Dismessi gli abiti dell'american fool che nel 1982 scalò le classifiche americane con la zuccherosa ballata Jack & John "Cougar" Mellencamp, dopo la svolta rock di Uh-Huh, raggiunge nel 1985 con Scarecrow la maturità artistica (ed umana) riscoprendo le proprie radici, ovvero quel Midwest agricolo fatto di piccole comunità rurali piene di gente semplice, un tempo cuore pulsante del paese ed ora luogo depresso e dimenticato dalle politiche liberiste dell'amministrazione repubblicana. Coadiuvato da una band che è l'essenza del rock di strada americano (Larry Crane e Mike Wanic alle chitarra, Toby Myers al basso e soprattutto Kenny Aronoff al drumming), Little Bastard canta di piccole città dimenticate (Small Town), di territori agricoli ridotti sul lastrico (Rain on the Scarecrow), di disoccupazione e miseria (Face of the Nation), di ricordi d'infanzia (Minutes of Memories) senza alcuna commiserazione o resa. Scarecrow è infatti un disco politico, un rock'n roll ruvido, energico e vitale che viene direttamente dal cuore per dare voce e dignità ad un'America rurale che non si riconosce nella proprie istituzioni e vuole un cambiamento. Riascoltare Scarecrow oggi non è solo un piacere per le nostre orecchie e la nostra anima, ma è soprattutto un dovere per ogni vero appassionato di rock'n roll, perché al di la dell'evidente attualità delle tematiche narrate, ci rimanda ad un epoca meravigliosa e ormai purtroppo svanita in un cui la musica rock era ancora un mezzo di coinvolgimento e di autoaffermazione sociale con cui esprimere le proprie idee e cercare di cambiare le cose.  (Mia valutazione:  Buono)
(Gianluca Serra)

Commenti

E T I C H E T T E

Mostra di più